12/05/17

L'assassinio di Elisabeth, Francesca e Angelica Halinovic è comunque un atto fascista e razzista! Domani corteo a Roma!

"Scardineremo la strumentalizzazione politica dei corpi delle donne native a fini razzisti, e dei corpi delle donne migranti, a fini securitari"
 
Questo è l'impegno che, come donne, ci siamo assunte nell'assemblea di NUDM del 22-23 aprile di quest'anno.

Giovanna Reggiani = Elisabeth, Francesca e Angelica Halinovic
ossia securitarismo³

Questo triplice femminicidio offrirà, su un piatto di argento, il movente criminale dell’epurazione razziale e classista alla base dei decreti Minniti Orlando
E mentre la Serracchiani "ci spiega" che non tutti gli stupri sono uguali, ma quelli commessi dai migranti sono peggio, i media soffiano sul fuoco dell'intolleranza, le carogne fasciste e razziste, ormai sdoganate, si accaniscono anche sui morti e il pm di Catania sulle ong che salvano i migranti vivi.
Ma la responsabilità dello Stato nella strage di bambini e donne migranti, rivelata dall'Espresso, passa in quarto piano, trasmessa in tarda nottata su rai news e in primo piano va in scena un'improbabile attentato a Roma senza vittime, ma questa volta gli inquirenti non hanno dubbi: se non son rom, sono anarchici!

Di seguito riportiamo, dal Comitato donne 100celle e dintorni, un comunicato diffuso pubblicamente da Graziano Halilovic, lo zio delle bambine rom bruciate vive nel rogo del camper, e più avanti un'analisi pubblicata da infoaut.

Il nostro abbraccio ideale alla famiglia delle ragazzine uccise e la nostra solidarietà alle donne, alle commpagne e ai compagni di 100 celle che si stanno mobilitando


MFPR




Sono Graziano Halilovic, cugino di Romano Halilovic e zio di Francesca, Angelica ed Elisabeth,
Qualcuno, un mostro, ha bruciato vive tre bambine nel sonno, con una bottiglia incendiaria che ha trasformato in un rogo il camper di Romano, l’altra notte, a Centocelle, in un parcheggio pubblico, dove stazionavano senza disturbare nessuno.
Non sappiamo chi sia stato potrebbe essere stato chiunque: un rom, un gagiò, un giornalista per fare notizia, un razzista per odio, un italiano o uno straniero….
Un mostro, di certo, che ha commesso un crimine orribile, imperdonabile e disumano, che ha visto dei genitori assistere inermi alla morte dei figli bruciati dal fuoco.
Il punto è che non sappiamo chi sia stato e non possiamo usare la fragilità e il dolore del momento per individuare un colpevole prima che le indagini facciano il loro corso.
Confido che le forze dell’ordine svolgano le indagini senza farsi influenzare da pregiudizi razziali e riescano a dare un nome e un volto al colpevole.
Ma fino ad allora chiedo agli attivisti rom e non rom, alla società civile, a tutte le organizzazioni e ong dei diritti umani, ai politici italiani ed europei di intervenire sui media affinché nel rispetto del dolore della famiglia e nel rispetto delle vittime e della comunità rom, vengano diffidati ad utilizzare termini diffamatori, parlando di “clan” e di “faide tra rom”, associando così la comunità rom ancora una volta a termini che richiamano la criminalità organizzata, finché le indagini di chi ne ha la competenza non porteranno alla luce la verità.
Non sappiamo al momento se il colpevole sia un rom, un italiano, uno straniero, un giornalista o di quale ideologia politica sia. Fare delle illazioni a riguardo, cercando di coinvolgere un’intera comunità, è un gioco inutile e irrispettoso nei confronti dei rom che colpisce la famiglia delle vittime due volte: prima nella irrimediabile perdita e poi nella continua discriminazione.
Voglio ringraziare Papa Francesco, il Presidente della Repubblica Mattarella, il Pontificio Romano e il Vescovo Don Paolo LoJudice, la Comunità di Sant’Egidio, i cittadini di Centocelle e tutti coloro, politici e cittadini italiani, che hanno espresso solidarietà alla famiglia di Romano in questo momento di insuperabile dolore.
Questo è il momento della preghiera e del silenzio, e non della strumentalizzazione per fini diversi di quanto è accaduto: dobbiamo stare vicini a Romano, a Mela e ai loro figli superstiti, e rispettare il loro lutto.
Grazie

Graziano Halilovic


 
Da Infoaut:

Ieri notte è stata lanciata una bottiglia incendiaria su un camper abitato da una famiglia di 11 persone tre delle quali sono morte arse nell'incendio. Il camper sostava nel parcheggio del centro commerciale di Viale della Primavera nel quartiere di Centocelle alla quale si può accedere a piedi o attraverso il cc stesso. Un fotogramma delle telecamere del parcheggio hanno immortalato una persona mentre lanciava la bottiglia incendiaria verso le 3.20 di notte. Subito dopo è scoppiato l'incendio che ha causato la morte di tre bambine. Angelica di 20 anni, Francesca di 4 e Elisabeth di otto anni. Nel pomeriggio in tanti e tante hanno dato vita ad un presidio, ad un blocco stradale ed un corteo che ha raggiunto il luogo di questa orribile morte dove gli abitanti del quartiere si sono riuniti per portare fiori e la propria vicinanza ai familiari sopravvissuti. Lo striscione recitava: centocelle antirazzista.
dopo si è lasciato posto all'interpretazione secondo cui i possa trattare di un regolamento di conti tra famiglie rom.
...non c'è dubbio che prima di tutto le condizioni materiali in cui vivono migliaia di persone in questa città siano il primo motivo di razzismo. Lasciare che più di 5000 persone vivano nei campi o in posti di fortuna, parcheggi, parchi, sotto i ponti è una barbarie. Un razzismo che è prima di tutto creato dalle istituzioni che permettono che questo avvenga quotidianamente dai campi rom alle baraccopoli che si creano spontanee perchè non ci sono politiche sociali adeguate. A Roma e non solo, c'è stata e persiste ancora una volontà politica precisa di mantenere questo stato di disagio per poter speculare sulle emergenze sociali; una volontà che ha lo scopo di mantenere le disuguaglianze delle condizioni per poter costruire profitto e poter costruire le proprie politiche securitarie: dalla logica della ruspa di Salvini ai decreti sicurezza targati Pd. Si può dire, infatti, che veniamo dalla settimana della vergogna nella quale la morte di Maguette, i rastrellamenti a Milano e Roma, il suicidio di un ragazzo in piazza ed ora le morte di tre ragazzine rom non sono che il frutto della costruzione di un clima di intolleranza generale che mette in campo la guerra tra simili piuttosto che la solidarietà tra chi deve subire dall'alto il mantenimento scientifico della povertà. A destra e a “sinistra” si contendono il primato di mettere in campo il discorso più razzista e xenofobo possibile. Abbiamo analizzato a fondo il decreto Minniti e rimane incontrovertibile che la sicurezza di cui la classe dirigente, tutta, si riempe la bocca serve esclusivamente a difendere i privilegi di chi sta in alto. Come d'altronde ci restituisce la stampa nazionale complice di questa deriva politica e sociale che si vive nel nostro paese. Giornali, radio e blog mainstream, in queste ore, parlano esclusivamente di un problema tra clan, di delinquenza e di regolamento di conti nonostante nulla ancora è dato per certo, mentre alla base c'è uno strato spesso di merda fatta di interessi, speculazione e razzismo istituzionale che ai giornalisti dalla penna facile non interessa indagare.
.... Intanto, le realtà cittadine e i singoli che hanno sfilato per le strade di Centocelle ieri, si sono date appuntamento a sabato a Piazza dei Mirti alle ore 16 per un nuovo appuntamento di solidarietà alla famiglia colpita da questo infame gesto, consapevoli che questo non è sufficiente, che la situazione richiede lo sforzo di pensieri più articolati e ragionati ma che allo stesso tempo, occorre stare nelle strade, attraversare i quartieri, prendersi la responsabilità, per quanto difficile sia, di rappresentare un punto di vista antagonista a questa deriva.

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